Il Viminale ha messo a punto il piano di sicurezza in vista delle manifestazioni del 15 e del 16 ottobre. E preoccupa il G20 di fine mese.
Fine settimana all’insegna dell’alta tensione a Roma, con le Forze dell’Ordine che dovranno fare i conti con le manifestazioni dei no Pass e dei No Vax: il 15 ottobre il Green Pass diventa obbligatorio per accedere a lavoro e ormai da settimane monta la protesta delle persone che non hanno fatto e non vogliono fare il vaccino. Il timore dei vertici della pubblica sicurezza è che il malcontento e la frustrazione possano trasformarsi in cieca violenza, come accaduto sabato 9 ottobre, quando Roma si è trasformata in un drammatico teatro di scontri violenti. Per evitare nuovi scontri, il Viminale ha messo a punto un nuovo piano di sicurezza per contenere e controllare le manifestazioni in programma il 15 e il 16 ottobre.
15 ottobre, venerdì nero: il Green Pass diventa obbligatorio a lavoro, si temono tensioni sociali
Il Viminale non vuole commettere gli stessi errori commessi in occasione del 9 ottobre e da giorni cerca informazioni sulle chat segrete dei no Green Pass e dei no Vax, che saranno in piazza per manifestare contro l’obbligo di presentare la certificazione verde a lavoro.
La prima decisione è stata quella di allontanare i manifestanti dai luoghi sensibili. La manifestazione del 15 ottobre andrà in scena ma non a Piazza Santi Apostoli. La manifestazione è stata spostata in piazza Bocca della Verità. Sempre al centro di Roma, quindi, ma decisamente più distante da Palazzo Chigi, ad esempio, finito nel mirino dei manifestanti nella drammatica giornata del 9 ottobre.
Il 16 ottobre in piazza no vax, no Green Pass e sindacati
E se quella del 15 ottobre è considerata una giornata delicata, quella del 16 si preannuncia addirittura esplosiva. Oltre ai no Vax e ai no Green Pass manifesteranno anche i sindacati, che prenderanno parte alla manifestazione antifascista indetta dopo l’assalto alla sede della Cgil. Le Forze dell’Ordine dovranno blindare le due piazze per evitare che i manifestanti entrino in contatto. E si teme che in questo clima incandescente possano operare gli agitatori, che potrebbero alimentare la tensione e gli scontri.
Il piano del Viminale contro le manifestazioni violente
Consapevole dei rischi e imparata la lezione del 9 ottobre, il Viminale ha organizzato un piano di sicurezza pubblico decisamente più elastico. Innanzitutto saranno impiegati più agenti, poi si farà in modo che i reparti possano muoversi più velocemente per poter intercettare eventuali deviazioni da parte dei manifestanti, che solitamente abbandonano il tragitto autorizzato e si recano in zone scoperte, senza vigilanza o con pochi agenti. Come accaduto in occasione dell’assalto alla sede della Cgil.
Si è deciso di potenziare anche il lavoro di prevenzione, con un’analisi delle chat segrete dei no Green Pass e dei No Vax, chat sulle quali spesso vengono anticipati gli obiettivi e gli intenti dei manifestanti.
Preoccupa il G20 di fine ottobre
In questo contesto di tensione sociale l’Italia si appresta ad ospitare i leader mondiali in occasione del G20 de 30 e del 31 ottobre. Il timore è che i manifestanti possano cogliere l’occasione per creare disordini. Lo spettro ovviamente è quello di Genova, un dramma che non deve ripetersi.
In occasione del G20 il sistema di sicurezza dovrebbe essere rafforzato. In strada saranno schierati anche i militari dell’operazione Strade Sicure. Inoltre saranno pattugliati anche i cieli grazie all’utilizzo del sistema anti-drone.